MINORANZA DI UNO working class zero

ogni dannato minuto è scandito da ritmi che non sono i miei,da desideri che non sono i miei,da una nausea che mi strappa il respiro ogni volta che apro gli occhi,da questa strana sensazione di sentirmi fregato e intimamente derubato del mio tempo,della mia felicità,di ogni istinto di vita che freme nelle mie mani chiuse a pugno e nascoste in queste tasche con troppi buchi ma prive di soldi.
è faticoso a volte sperare in un futuro diverso,che non sia più nero del ventennio o che non sia più stupido di un’opinionista in tv.ci hanno rubato i sogni e ogni capacità critica,rimpiazzando il tutto con qualche fobia e qualche lucetta colorata.
la verità è qualcosa che spaventa,come la canna di un fucile spianata in piena faccia…e a volte mi sembra cosi facile premere il grilletto e credere che tutto andrà per il verso giusto…e voglio crederci allora che tutto andrà meglio,che faremo la rivoluzione,occuperemo un nuovo centro sociale,alla prossima manifestazione invece che prenderle restituiremo qualche morso a quei cani in divisa,e che tu non mu lascerai mai,e ci saranno giorni cosi meravigliosi che davvero varrà la pena viverli.ci stringeremo cosi forte che ogni battito dei nostri cuori sarà cosi fragoroso da far crollare mura e palazzi,galere e tribunali,fabbriche e centri commerciali…e cosi alla fine,nessun padrone avrà più un posto dove nascondersi.

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